
Non c’è dubbio, è questo lo ribadiscono molti esperti di web marketing, che, per un business, i contatti derivanti dal posizionamento, risultano qualitativamente migliori di altri. Questo, solo per ribadire l’importanza di questa attività che, oramai, non può essere più, trascurata in nessun settore e campo d’interesse.
Partiamo dalle basi: il dominio e la struttura
Ci sono una serie di fattori che influiscono sul buon posizionamento di un sito. Primo tra tutti, va considerato il nome del dominio: alcuni SEO Specialist ritengono che sia fondamentale che, se decidiamo di ottimizzare un nostro sito per una parola chiave in particolare (e tutte le sue varie declinazioni), sia fondamentale che, proprio quel tag, compaia nel nome del dominio.Altri professionisti del web, al contrario, pensano che, per quanto la cosa sia importante, non è una condizione imprescindibile per posizionare un sito. Sta di fatto, e questo lo provano molti test su campo, che si è abbastanza facilitati nel posizionare un sito, per alcune ricerche con determinate parole chiave, quando queste compaiono già nell’url della home, come delle altre sezioni interne.
Se vogliamo posizionare bene il nostro sito, dobbiamo anche sapere che l’anzianità del dominio ha una grande rilevanza. Iniziare un’attività SEO su siti già preesistenti, magari di una certa popolarità, ci aiuta non poco nel nostro compito. Anche la geo-localizzazione del nostro hosting influisce non poco sui nostri tentativi di ottimizzazione delle pagine: questo elemento và valutato caso per caso, in base ad una seria analisi di quelli che sono i nostri obiettivi.
Fondamentale è, poi, conferire al sito una struttura logica ben evidente. Tra l’altro, inserire una SiteMap, tra le sezioni del sito, può esserci molto utile. Il motore di ricerca Google, come molti altri magari meno conosciuti, apprezzano molto la presenza di queste mappe contestuali che forniscono valore maggiore a qualunque progetto web.
Il codice html delle pagine web
L’attività SEO parte dall’analisi e, anche, dalla modifica del codice html di ogni singola pagina del nostro sito. Prima di tutto, è fondamentale che nel titolo della pagina ci sia la keyword per cui è ottimizzata proprio quella pagina. Allo stesso modo, sempre la stessa keyword, deve essere presente, obbligatoriamente, nel tag H1, e in maniera meno rilevante ma pur sempre utile per i nostri obiettivi, nei tag H2, H3 e Hx,Sempre più importanza, hanno acquisito anche le immagini che, se ottimizzate con i tag con i quali si sta lavorando, aiutano anch’esse il buon posizionamento di una o più pagine. Rispetto a quanto creduto in passato, invece, assume un valore sempre minore la presenza delle key prescelte, all’interno del metatag description: inserirle in ogni modo, tuttavia, non può danneggiare la nostra attività, ma semmai, potrebbe essere interessante misurarne gli effetti e verificarne l’efficacia.
Organizziamo le pagine in maniera ottimale
Non basta mettere on-line qualche pagina, linkarle qua e là fra di loro senza un criterio legato ai contenuti, per avere un sito di valore che riesca a raggiungere le prime posizioni delle Serp dei motori di ricerca. Piuttosto, facciamo in modo che ci siano molti collegamenti interni tra una pagina e l’altra. Ad esempio, con un blog, potremmo collegare tra di loro tutti i post relativi ad argomenti simili: forniremo, in questo modo, un servizio aggiuntivo ai nostri clienti e, in più aiuteremo il buon posizionamento del nostro sito.Ricordiamolo, dobbiamo sempre lavorare su una grande quantità di contenuti : quindi, creiamo parecchio testo per ogni singola pagina e ottimizziamo i nostri articoli attraverso l’utilizzo delle parole chiave prescelte. Su un testo di 500 parole, ad esempio, non superiamo le 7-8 occorrenze, per evitare, poi, che il nostro tentativo sortisca l’effetto contrario e venga interpretato dallo Spider di Google come quello di qualsiasi altro motore, come semplice Spam.
Teniamo presente, poi, che se impieghiamo del tempo ad aggiornare costantemente le nostre pagine, il posizionamento, certamente ne gioverà: prima di tutto, ad ogni passaggio periodico dello Spider, otterremo un Page Rank di valore maggiore, poi, potremo scalare posizioni nelle ricerche degli utenti.
Non dimentichiamo la link building
Nella nostra attività di link building, meglio conosciuta come “scambio link”, lavoriamo sulle stesse parole chiave per la quali, ad esempio, abbiamo ottimizzato l’home page del nostro blog. Nel momento in cui attiviamo uno scambio link, dunque, sia nell’anchor, sia nel title che forniamo al webmaster partner, inseriamo sempre il tag opportuno.La quantità dei back link è certamente importante, ma ancora di più, è fondamentale la loro qualità: ciò significa che dobbiamo cercare di effettuare scambi con siti e community a tema con il nostro settore, e monitorare costantemente che questi permangano, senza brutte sorprese, per il maggior tempo possibile.
Inoltre, ottenere backlink da pagine con Page Rank elevato, da 3 in poi, velocizza sensibilmente la nostra attività, così come, nell’ultimo periodo, si stanno sperimentando, e per certi versi sembrano funzionare, i back link provenienti da Social bookmarking come Delicius e Digg.
Quello che dobbiamo assolutamente evitare
Ci sono alcune elementi che possono seriamente compromettere la nostra attività SEO. Dal punto di vista tecnico, eventuali momenti di down del server dove è allocato il sito, mentre, dal punto di vista dei contenuti, la presenza di frasi o, addirittura, paragrafi duplicati in qualsiasi altro angolo del web.Ci penalizza anche la presenza di link in uscita di bassa qualità, o anche di siti già segnalati da Google perché pieni di spam. Sempre per quanto riguarda la link buiding, evitiamo di partecipare a programmi automatici e di vendita indiscriminata di collegamenti.
Infine, teniamo sempre d’occhio il numero di visitatori del nostro sito. Se il numero di pagine visualizzata tende sempre a diminuire e restare su livelli molto bassi, non possiamo sperare in grandi risultati per l’attività di posizionamento.
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